STATI UNITI D'AMERICA - 2010
I classici parchi americani

I mitici parchi americani, cerchiamo di vedere il più possibile compatibilmente con il tempo a disposizione, circa un mese. Nel precedente viaggio del 1985 avevamo visto solo il Grand Canyon ed ora contiamo, oltre a quello, di vederne molti altri. Si parte da San Francisco per arrivare allo Yosemite National Park, sicuramente il più caratteristico dal punto di vista della vegetazione con quella stretta valle racchiusa tra alte e caratteristiche montagne coperta da gigantesche sequoie. Ma, e questo dipende ovviamente dai singoli gusti estetici. Sulla strada che attraverso il Tioga Pass ci porterà verso le pianure oltre la sierra, incontriamo un paesaggio stupendo fatto di grandi e bianche spianate rocciose punteggiate da piccoli punti verdi costituiti dalle poche conifere che riescono a farsi strada tra le crepe delle rocce stesse. In mezzo a questo paesaggio incredibile sotto un cielo di un azzurro spettacolare (siamo a 3000 metri) troviamo anche un quieto lago “alpino” che completa la bellezza del luogo. La discesa dal passo, ripercorrendo paesaggi analoghi a quelli della salita, ci porta dalle alte montagne alla principale depressione degli Stati Uniti, la Death Valley. Qui è tutto diverso e così esploriamo situazioni diverse ed estreme. Le previsioni sono confermate e mano a mano che si scende il termometro dell’auto sale implacabilmente sino ad arrivare ai 47°C, non male. Lungo la strada ci si ferma a visitare un piccolo e stretto canyon scavato da un antico fiume nella roccia resa lucida e splendente, levigata all’inverosimile con mille disegni e sfumature, quasi come drappi di broccato, ci porta a ritroso nel tempo e la completa solitudine nella quale ci troviamo ci lascia una sensazione molto particolare. Subito dopo scendendo nel piano della valle ci troviamo improvvisamente in uno scampolo del Sahara, infatti abbiamo davanti a noi un gruppo di alte dune di sabbia dorata che nel tramonto brillano di una luce molto particolare. Arrivati a Fornace Creek per fortuna l’albergo si rileva subito confortevole, date ovviamente le circostanze. Da li le escursioni sono le solite come da copione, il punto di massima depressione con tanto di cristalli di sale solo in parte sciolti, la visita sia al tramonto che all’alba del Dantes View da dove la valle si sviluppa in tutto il suo fascino. Ma soprattutto il percorso nel Titus Canyon dove per molti chilometri si viaggia in piena solitudine attraverso un paesaggio affascinante su di una strada sterrata di media difficoltà (d’altra parte avevamo preso un fuoristrada apposta per quello), tra antiche miniere abbandonate ed illusioni di quella che è stata una delle epopee umane più celebrate dal cinema. Arriviamo al Bryce Canyon nel tardo pomeriggio e non perdiamo l’occasione di vederlo al tramonto, impossibile non farlo. I colori e le formazioni rocciose sono un vero spettacolo della natura, l’erosione della roccia rossa da parte della pioggia e del vento ha scolpito una infinità di arditi pinnacoli, quasi come in un gioco di frattali tridimensionali. All’alba i colori sono diversi come tonalità ma il contrasto con il verde delle foreste sullo sfondo regala sempre nuove emozioni. L’Arches Park è forse un po’ monotematico con la sua più alta concentrazione di archi rocciosi naturali al mondo, ma è pur vero che alcuni di questi sono veramente spettacolari. Pensando poi alla loro formazione nel corso dei millenni e la loro continua trasformazione anche recente con gli spettacolari crolli delle parti interne, non si può fare a meno di pensare alla forza della natura ed alla nostra piccolezza. Altro discorso è per il Mesa Verde, qui è l’uomo il protagonista dove, in una rete vastissima di canyon più o meno profondi, gli antichi Anasazi e successivamente i Pueblo hanno costruito interi villaggi, sfruttando le grandi cavità naturali createsi dall’erosione, sospesi sulle pareti a strapiombo dei canyon. Erano così al sicuro dai nemici, ma quanta fatica per vivere, sino all’estinzione di quella stessa particolarissima civiltà. L’uomo si ritrova protagonista anche nel Canyon de Chelly, infatti vedendolo dall’alto (visto che proibito l’accesso dei turisti nella valle) si presenta come uno spettacolo tra il drammatico ed il bucolico. Tra le rocce scoscese del canyon, con le loro fantasiose formazioni, si stende nel piano una fertile valle attraversata da un piccolo fiume dove si trovano case, orti e pascoli quasi come un dorato rifugio per la scarsa popolazione indigena. Per fortuna loro la visita si può fare, appunto, solo dall’altipiano sovrastante il canyon. Ma è nella Monument Valley che ritroviamo in pieno la forza e la grandezza della natura. Lo spettacolo, peraltro già visto mille volte nei films e nei fumetti, è veramente grandioso. Nella pianura si stagliano le “mesas” di varia forma e grandezza, risultato anche qui di millenarie erosioni. La giornata poi ci regala un misto di sole e pioggia creando così contrasti di luce spettacolari, felicità di tutti i fotografi. Anche se il turismo è come sempre invadente, le dimensioni delle “mesas” e gli spazi sottostanti sono tali da permettere a tutti un’immersione completa nella natura e nella fantasia. Il Deserto Dipinto e la Foresta Pietrificata non rappresentano, a mio avviso, uno spettacolo entusiasmante forse anche per tutti quelli visti sino ad ora, se non per le terre di colori diversi nel primo ed i grandi alberi fossili nel secondo ma siamo ormai sulla strada per l’ultima tappa. Si arriva infine al Grand Canyon. Qui in effetti anche il termine grandioso risulta riduttivo, infatti pur guardandone anche solo una piccola parte ci si rende conto di cosa è stato il processo di erosione di quello che dal “rim” appare un piccolo fiume, nel corso dei millenni. Anche qui la natura ci regala uno spettacolo entusiasmante tra colori e formazioni rocciose ed anche qui lo vediamo sia al tramonto che all’alba per poter provare nella stessa situazione sensazioni ed emozioni diverse. Avendo più tempo e meno anni si potrebbe fare un’escursione sino al fondo valle ma decidiamo che lo spettacolo è sufficientemente bello così e non vogliamo esagerare YOSEMITE PARK    
DEATH VALLEY    
BRYCE CANYON    
ARCHES PARK    
MESA VERDE    
MONUMENTAL VALLEY    
CANYON DE CHELLY    
DESERTO DIPINTO FORESTA PIETRIFICATA  
GRAND CANYON