CILE - 2008  -   Un paese infinito

L’analisi del percorso da fare è questa volta più complessa del solito non potendo percorrere con l’automobile un anello che permetta di non fare due volte la stessa strada, considerando che la natura del paese, stretto e lungo, presenta di fatto una sola strada principale che lo percorre da nord a sud. La scelta cade quindi su di un mix di spostamenti, auto più aereo con arrivi e partenze in posti diversi, tranne Santiago che rimane centrale per le tappe in aereo. Primo passo, ritiro dell’auto a Santiago e via sino a La Serena costeggiando l’oceano con varie tappe intermedie, ma data la stagione (siamo a novembre corrispondente al nostro maggio) il percorso presenta poche cose di interesse. A La Serena prendiamo il volo per Antofagasta al nord del paese. Noleggiamo un fuoristrada che ci permetterà di procedere anche su terreni sconnessi, e poi si fa tappa a Calama, diciamo per abituarci all’altitudine, ma in poche ore andiamo comunque dal livello del mare a circa 2000 m. Infatti l’altitudine si fa sentire, pressione alta, battiti elevati e gambe molle. Cerchiamo di tirarci su con un mate di foglie di coca, che qui sono vendute secche in tutti i mercati e negozi, ma ho idea che la cosa sia solo una leggenda metropolitana per turisti perché ci lascia come prima, forse dovremmo farci il bagno! Si parte poi per San Pedro de Atacama,prima tra le mete principali del viaggio. Il paese è a 2400 m adagiato sul fondo di un grande lago salato prosciugato, praticamente una immensa distesa di sale in alcuni punti spessa parecchie centinaia di metri, infatti vi sono anche zone dove viene estratto industrialmente. Nel mezzo qualche rara pozza d’acqua dove migrano i fenicotteri rosa, vederli volare da vicino p sempre uno spettacolo incredibile. Sempre con la scusa di acclimatarci all’altitudine, dedichiamo un giorno alla visita di due laghi montani, parchi nazionali con tanto di volpi, vicuña e alpaca, arrivando così a 3400 m. Il giorno dopo è dedicato al top di questa parte del viaggio, in tutti i sensi, si parte alle 4 del mattino con il fuoristrada e in poco più di un’ora si arriva ai 3500 m dell’altopiano del Tatio, famoso per i suoi geyser. Il bello è arrivare prima del sorgere del sole (e prima della maggior parte dei turisti) per apprezzare il contrasto dei colori dei fumi dei geyser contro il cielo limpidissimo che cambia continuamente di colore Peccato che ci siano circa 12° sotto zero, ma quando il sole è ormai alto e rimaniamo in pochi, riusciamo a fare un bagno in una pozza riempita dall’acqua calda che esce dai geyser. Aspettiamo che vadano via tutti i pulmini delle gite organizzate e riscendiamo lentamente fermandoci anche a fare un bagno ristoratore in un ruscello caldo che scorre a 3000 m in un piccolo ma profondo canyon. Che dire di tutto questo, il paesaggio è talmente particolare nel contrasto tra deserto e rare oasi che merita sicuramente la visita. Ritorniamo a Calama, lasciamo la macchina e con l’aereo torniamo a Santiago alle sera per poi ripartire la mattina dopo per l’isola di Pasqua. Il viaggio è lungo, circa 5 ore, il posto è incredibilmente piccolo rispetto a tutta l’immensità dell’oceano intorno. L’isola è circa 24 Km per 12 Km e forse può non meritare i 4 giorni necessari, di cui in pratica solo 2 dedicati all’isola che peraltro si può girare benissimo anche in un solo giorno, vedendo tutto quello che c’è da vedere. Ma per un vecchio matematico con il cuore da archeologo, questo viaggio era da fare per forza. Comunque la visita dei vari Moai inseriti in quell’ambiente aspro è uno spettacolo unico ed avvincente anche se molto ce lo deve mettere il pensiero di quello che tutto questo rappresenta nel quadro complesso della storia delle civiltà umane. Tornati a Santiago con un’auto partiamo per il sud, in un viaggio che attraversando la Valle Centrale del Cile ci porterà a Puerto Montt e l’isola di Chiloè dove finisce la Panamericana, partita più di 25000 Km più a nord, in Alaska. La valle, racchiusa tra l’alta catena montuosa delle Ande e quella costiera è fertilissima. Infatti ci si può trovare veramente di tutto, in particolare per quanto riguarda i vari tipi di frutta di tutte le stagioni, per non parlare degli splendidi vigneti, che naturalmente visitiamo. Lungo la strada ci fermiamo in alcuni paesi interessanti. Come la zona con le Termas de los Pozones con il suo fiume freddissimo che scorre a fianco di varie sorgenti di acqua calda per ottime saune al naturale o la città di Villarica proprio sotto il suo vulcano ricoperto di neve che riusciamo a raggiungere (con un po’ d’incoscienza) salendo da una ripida strada sterrata, questa volta senza fuoristrada.
CENTRO - SUD Salto del Laja Valparaiso - Puerto Montt
NORD Deserto di Atacama  
ISOLA DI PASQUA    
PATAGONIA Laguna San Rafael  
Lungo la strada troviamo anche il Salto del Laja che è un notevole gruppo di cascate immerse nel verde, molto frequentato dalla gente del posto in particolare nei fine settimana. In questa zona troviamo molte colonie di immigrati tedeschi, sia della fine del  1800, quando queste terre erano una vera frontiera da conquistare, che del dopo 1945, per altri noti motivi. Puerto Montt non ha molte cose di particolare interesse, a parte l’aria da paese di frontiera che si respira, ma da lì ci imbarchiamo su di un traghetto mercantile che in 5 giorni ci porterà, andata e ritorno, sino alla Laguna di San Rafael, terza meta fondamentale del viaggio. La navigazione è piacevole anche se la nave è un po’ “rustica”, all’andata trasporta mercanzie varie per le colonie patagoniche ed al ritorno mucche e pecore per i mercati del nord. Ma il giorno che ci ripaga di tutto è quello nel quale, arrivati alla laguna, si scende su piccole lance e ci si avvicina al fronte del ghiacciaio che si spacca in continuazione facendo precipitare in mare piccoli iceberg. Il blu del ghiaccio, in tutte le sue tonalità, è una cosa che rimane impressa negli occhi per sempre. Infine il ritorno in aereo a Santiago per una visita alla città, al tempo stesso moderna e ricca di tradizioni coloniali, veramente un bel posto a conclusione di un viaggio incredibilmente vario per clima e natura e nel complesso appassionante.